Una stretta e dimenticata vallecola si trova alle porte del Parco delle Foreste Casentinesi.
Innumerevoli sentieri non segnati tessono una fitta trama, nonostante l’aspra morfologia del territorio: ad ovest i verdi prati di Badia di Sasso e Poggio Fabbreria si interrompono bruscamente per precipitare, in alcuni punti con pareti verticali, in Riborsia; sull’opposto versante, all’ombra di Poggio Spicchio e Poggio Montironi, le pendenze sono minori ma comunque considerevoli tant’è che in molti punti non vi è copertura boschiva.
Tuttavia l’uomo è riuscito ad adattarsi anche a queste condizioni ostili, ne sono la prova i ruderi di Riborsia e del Giardino e, appunto, i sentieri che mettevano in comunicazione questi insediamenti rurali con altri nelle immediate vicinanze.Il primo sentiero è quello più ovvio che percorre il fondovalle. La traccia spesso costeggia il torrente anche allontanandosi, poi coincide in altri passaggi con il greto stesso. Più volte bisogna aggirare cascate e balzi del torrente, frequenti sono i guadi, alcuni dei quali decisamente impegnativi in caso di forti precipitazioni.
Le cascate più alte si incontrano subito a valle della piana alluvionale su cui si trovano i ruderi di Case Riborsia. Ma, per incontrare la cascata più alta, circa 20 metri, bisogna risalire di qualche kilometro. Si tratta di una cascata di recente formazione, creatasi a seguito dello spostarsi del letto del fiume.Là, dove ora si trova il sentiero per aggirare la cascata, un tempo correva l’acqua tant’è che in questo punto l’attuale greto del fiume si trova più in alto del sentiero. In alcuni punti della traccia si nota ancora il lavoro dell’acqua.Ci siamo lasciati alle spalle già diversi sentieri che salgono e verso Badia di Sasso / Poggio Fabbreria, e verso Poggio Montironi / Poggio Spicchio.Dopo la cascata più alta incrociamo il sentiero non segnato più conosciuto che dal Mandriolo di Sotto porta a Valle Chiara.Un altro balzo del fiume da aggirare e proseguiamo sempre lungo torrente superando una frana recente che ha reso quasi impraticabile il sentiero.
Stando attenti a non infilarsi nei fossi secondari, ci avviciniamo al rudere del Giardino della Fratta, preannunciato da alcuni rimboschimenti di pino e da qualche castagno.Aggiriamo l’ultima cascata e siamo nel Giardino. Parleremo più avanti delle tracce che scappano dal ramo principale del torrente che qui ha già cambiato nome da Riborsia a Giardino.Ci alziamo leggermente dal corso d’acqua per poi riavvicinarci nei pressi di alcune briglie. Le pendenze si fanno più accentuate ed iniziamo a vivere la transizione dal bosco misto di cerri-carpini-aceri-tigli alla faggeta.Deviando leggermente a destra, seguendo labili tracce, agguantiamo il Rifugio della Fratta.
I percorsi ed i sentieri di questo articolo sono adatti ad escursionisti esperti con ottime conoscenze di cartografia, senso dell’orientamento ben sviluppato, buon fiuto nel seguire tracce. Sono presenti diversi passaggi impegnativi che necessitano di piede sicuro, non sono adatti a chi soffre di vertigini. Anche le condizioni climatiche svolgono un ruolo fondamentale poichè possono rendere estremamente pericolosa l’escursione. Le foto sono tratte da escursioni effettuate negli ultimi 5 anni ed alcuni scatti sono dei partecipanti.